Paulo Dybala ha parlato della sua partenza dalla Juve, del ruolo di Jose Mourinho nel suo arrivo alla Roma, dell’accoglienza dei tifosi, del Mondiale… Paulo Dybala ha parlato di tutti questi argomenti !
Paulo Dybala è stato accolto come un eroe dai tifosi quando è arrivato all’AS Roma, e sta lentamente tornando al suo meglio sotto Jose Mourinho. Dybala, che è stato selezionato per la tournée dell’Argentina negli Stati Uniti nonostante un infortunio, ha parlato con ESPN Argentina di una serie di questioni.
Dybala entusiasta di Mourinho
« La scorsa stagione a Roma con la Juve, stavamo vincendo 4 a 3 e l’allenatore mi ha tolto. Mourinho venne a salutarmi in panchina e mi disse: “Sei un fenomeno”. Quell’episodio mi è rimasto in mente, ma non potevo sapere allora cosa sarebbe successo con il rinnovo alla Juve. Quando mi chiamò la prima volta, mi chiese se ricordavo quel momento. Ho detto: “Certo, come potrei dimenticarlo? È stato un onore”. Poi disse: “Ora devi farlo per me. Mi ha chiamato anche nei giorni successivi e la decisione è stata facile. È facile lavorare con lui. Con lui parlo di tutto, conosce tutti i giocatori, dall’élite alla terza categoria. Ha un gruppo di persone che lavorano molto bene. Quello che mi ha sorpreso di Mourinho è l’umiltà che ha, tratta tutti allo stesso modo. A volte può dare un’immagine diversa da quella che si vede in campo”.
L’argentino è ancora sotto shock per l’accoglienza dei tifosi romanisti !
L’accoglienza dei fan ? È stato insolito. Quando entri nello stadio sei con i tuoi compagni di squadra, ma a Coliseum Square ero solo. Non mi era mai successo prima. I tifosi della Roma sono simili a quelli argentini in termini di passione. Diverso dall’ambiente Juve, più simile a quello argentino. Hanno una bellissima follia: sento questo affetto, per loro la Roma viene prima della famiglia. Vivono di calcio come noi.
La Joya intende andare in Qatar con l’Albiceleste !
« Quando arriva la Coppa del Mondo, si vuole sempre andare in Nazionale, non volevo perdermela. Lavoriamo tutti per andare alla Coppa del Mondo, poi l’allenatore farà la lista. Come argentino, c’è sempre la speranza di voler andare alla Coppa del Mondo. Personalmente, lavorerò allo stesso modo: darò tutto con il mio club in modo che l’allenatore mi veda e possa contare su di me ».