Mourinho fa sua la sfida con Conte. Ottima prova dell’argentino, in campo per un’ora.
Non c’era tifoso della Roma che, stasera, non vedesse l’ora di vedere insieme il quadrato magico. Josè Mourinho ha accontentato tutti, in primis se stesso, e ha schierato dal primo minuto contro il Tottenham Lorenzo Pellegrini (a metà campo con Cristante) Tammy Abraham in attacco e, dietro di lui, Paulo Dybala e Nicolò Zaniolo. Per la Joya non era l’esordio assoluto, visto che aveva giocato già 45’ contro il Trastevere, ma era l’esordio in mondovisione e, per un’ora, ha fatto di tutto per mettersi in mostra: la condizione è ancora quella che è – per quanto la scivolata su Perisic nel primo tempo ha dimostrato già un buono stato fisico e mentale – , ma intanto dal suo piede è partito l’assist, perfetto, per il gol con cui Ibanez, di testa alla mezzora, ha battuto Lloris portando in vantaggio la Roma, consentendole poi di portare a casa la I-tech Cup.
BUONE INDICAZIONI – Roma che Mou, a Haifa, ha schierato con tutti i titolari fino al 60’: Rui Patricio in porta, Karsdorp e Zalewski (da valutare la distorsione alla caviglia con cui è uscito) sulle fasce, difesa a 3 con Mancini, Smalling e Ibanez, Pellegrini a centrocampo con Cristante e, davanti, i tre gioielli. Conte, da parte sua, si è affidato Kane e Son, con Perisic che è partito lento ed è salito con il passare dei minuti, sfiorando anche il gol con un tiro alla distanza, e il neo acquisto Bissouma apparso ancora un po’ imballato, tanto che nella ripresa è entrato l’ex Juve Bentancur. È nel primo tempo, soprattutto, che Mourinho ha avuto le indicazioni migliori e Conte le peggiori, soprattutto perché il suo Tottenham, evidentemente fisicamente non ancora pronto, faticava a interpretare il pressing a lui tanto caro.
NICO E PAULO OK – Meglio, invece, gli uomini di Mou che prima reclamano un rigore con Zaniolo, poi passano in vantaggio con Ibanez e reggono bene la reazione del Tottenham. Gli inglesi sono pericolosi poco prima dell’intervallo, quando Kane segna il gol del pareggio, ma l’arbitro annulla per fuorigioco di Kulusevski. Nella ripresa il Tottenham brilla un po’ di più, nella Roma esce Dybala, che mostra buoni segnali d’intesa con Zaniolo, e Pellegrini avanza con Matic in mezzo: con il passare dei minuti si scaldano anche gli animi perché Richarlison, 60 milioni di cartellino poche settimane fa, è pericoloso, Kane non ci sta a perdere e la Roma va un po’ in debito d’ossigeno.
NERVI TESI – A complicare tutto qualche entrata non proprio tenera di Romero che manda su tutte le furie Pellegrini. Il capitano giallorosso esce nel recupero, toccato duro su un sopracciglio mentre poco prima di lui era uscito Zaniolo, autore di un’ottima prova. Non ha trovato il gol, ma ha dimostrato un’attitudine totale alla squadra e a quello che chiede Mourinho. La differenza tra Roma e Tottenham è tutta qui, oltre che nel gol di differenza: la squadra di Mou sembra già un gruppo rodato, anche se mancano i gol degli attaccanti, quella di Conte, a una settimana dall’inizio della Premier, ancora no.